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conflitti intergenerazionali

I conflitti intergenerazionali: strategie per un ambiente lavorativo armonioso

L’evoluzione del mondo del lavoro ha generato un interessante confronto sulle aspettative di carriera tra le diverse generazioni. Ognuna porta con sé prospettive, valori e obiettivi che sono in parte influenzati dal momento storico in cui vivono e che plasmano le visioni di successo professionale.

Cosa fare nel concreto in azienda per favorire dialogo, senso di appartenenza e risultati?

Partiamo dall’individuare e riconoscere i tratti distintivi nelle diverse aspettative di carriera.

Tratti distintivi: le aspettative di carriera nelle diverse generazioni

Nel dinamico contesto del mondo del lavoro le aspettative di carriera si modellano attraverso le lenti uniche delle diverse generazioni. Questi tratti distintivi riflettono non solo le esperienze professionali, ma anche i valori, le prospettive e le priorità che caratterizzano ciascuna generazione. Esplorare le diverse aspettative di carriera non solo mette in luce le differenze, ma offre anche l’opportunità di costruire ambienti lavorativi inclusivi e sostenibili, capaci di rispondere alle mutevoli dinamiche del mondo del lavoro. In questa analisi, ci è possibile delineare i modelli che hanno modificato le prospettive professionali dal passato al presente.

Builders: fedeltà al datore di lavoro e alla famiglia

Nati tra il 1925 e il 1945, oggi hanno tra i 79 e i 99 anni. Erano bambini quando hanno visto partire i genitori o i parenti per la guerra e spesso non li hanno visti tornare. La televisione o l’oratorio sono stati i primi aggregatori sociali che mostravano una possibilità di vita migliore.

Sono di questa generazione molti piccoli e medi imprenditori italiani a capo di aziende di famiglia ancora di loro proprietà. Quando si parla di passaggio generazionale è strategico tenere conto del mondo da cui arrivano.

Babyboomer: l’anima del lavoro tradizionale

Ai Baby Boomer, nati tra il 1946 e il 1964, viene spesso attribuita una mentalità di lavoro tradizionale. Per questa generazione la fedeltà all’azienda è stata una caratteristica dominante. Molto spesso i Baby Boomer entravano in un’organizzazione all’inizio della loro carriera e rimanevano fedeli per un lungo periodo. La scalata gerarchica era vista come il percorso naturale e la sicurezza del posto di lavoro era una priorità.

La pensione era, ed è ancora, un obiettivo chiave e i Baby Boomer si impegnano a risparmiare nel lungo termine. La realizzazione professionale è il più delle volte legata alla stabilità economica e il lavoro viene percepito come un mezzo per garantire il benessere della famiglia.

GenX: bilanciare ambizioni e autonomia

La Generazione X, nata tra il 1965 e il 1980, ha sperimentato un cambiamento importante nel panorama lavorativo. Con l’avvento della tecnologia e delle nuove opportunità, gli appartenenti a questa generazione hanno iniziato a bilanciare le ambizioni di carriera con un desiderio crescente di autonomia.

A differenza dei Baby Boomer, la GenX è maggiormente predisposta  a cambiare lavoro o azienda, spinta dalla ricerca di opportunità di carriera più gratificanti. La bilancia tra lavoro e vita privata è diventata per loro, nel tempo, un punto focale se non addirittura una priorità. Capito che il superlavoro alla lunga logora e che il multitasking non esiste, fanno tutto il possibile per evitare di stare su questa scia che aveva invece contraddistinto la generazione precedente. 

Millennials: la ricerca di significato e flessibilità

I Millennials, nati tra il 1981 e il 1996, hanno portato una prospettiva radicalmente diversa alle aspettative di carriera. La ricerca di significato nel lavoro è diventata una priorità con una crescente preferenza per aziende che abbracciano la responsabilità sociale e la sostenibilità.

La flessibilità è un tratto distintivo per i Millennials. La tradizionale struttura di carriera lineare è stata sostituita dalla volontà di esplorare opportunità e percorsi non convenzionali. La tecnologia ha svolto un ruolo cruciale con i Millennials, che abbracciano l’uso di strumenti digitali per facilitare la connessione e la comunicazione.

GenZ: impatto e significato personale

La Generazione Z, nata tra la metà degli anni ’90 e i primi anni del 2010, presenta tratti distintivi nelle aspettative di carriera che sono influenzati dalla loro crescente esposizione alla tecnologia, ai cambiamenti culturali e alle sfide del mondo moderno. Il lavoro senza la tecnologia per loro è inconcepibile e su questa convinzione sono plasmate le loro aspettative di crescita e di carriera.

A differenza di alcune generazioni precedenti, la GenZ mette una forte enfasi sulla possibilità di lavorare da remoto e di avere orari flessibili. Cerca un significato personale nel lavoro che svolge che va oltre la retribuzione: vogliono contribuire a cause significative e sentire di avere un impatto positivo sul mondo. Le organizzazioni che esprimono chiaramente missione e obiettivi  attraggono particolarmente le persone di  questa generazione.

Mentre i Builders e i Baby Boomer hanno perseguito la stabilità e la sicurezza nel lavoro, i Millennials si sono concentrati sulla realizzazione personale e sul contributo a cause significative. La GenX si colloca in una posizione intermedia, bilanciando ambizioni di carriera con una crescente esigenza di flessibilità, che unita a impatto e significato personale diventano le prerogative della GenZ.

Conciliazione vita-lavoro: sfide e strategie intergenerazionali

Quando si tratta di conciliare vita personale e lavoro l’appartenenza a una generazione piuttosto che a un’altra può generare bisogni differenti.

Builders: passaggio generazionale ed eredità di competenze

Che siano proprietari di aziende, manager prossimi alla pensione o consulenti senior, per loro si pone il tema del passaggio generazionale. A chi lasciare in eredità conoscenze, competenze, clienti, quote societarie e quanto  costruito in un’intera vita di lavoro? Il tema scotta, in particolar modo nelle aziende a gestione familiare dove patrimonio e affetti si mescolano di continuo.

Baby Boomers: retaggi culturali e pianificazione finanziaria

I Baby Boomer possono trovarsi in difficoltà nell’adeguarsi  al cambiamento della cultura aziendale in cui sono inseriti. È naturale che, abituati a un perenne status quo, accolgano con perplessità  le nuove dinamiche di lavoro flessibili, l’importanza  della delega e dell’esercizio della fiducia. Inoltre molti Baby Boomer si avvicinano o sono già in età pensionabile e pianificazione finanziaria e passaggio alla pensione possono presentare per loro sfide importanti sulla sostenibilità del loro stile di vita.

Generazione X: doppie responsabilità

La Generazione X, per lo più in una fase della vita in cui responsabilità familiari e professionali gravano su di sé, avverte una certa pressione rispetto al bisogno di bilanciare una carriera ambiziosa con le esigenze personali. In tempi in cui il potere d’acquisto delle retribuzioni viene costantemente messo a dura prova dall’incertezza economica dei mercati e cambiare lavoro o azienda include il rischio che possa non funzionare, la GenX si trova a dover rincorrere un continuo compromesso tra sicurezza economica e ambizione professionale. Tutt’altro che semplice.

Millennials: precarietà del lavoro

In modo più o meno simile alla GenX anche i Millennials possono dover  affrontare la precarietà occupazionale e la mancanza di sicurezza nel lavoro. Questione che condiziona la loro possibilità di pianificare a lungo termine e di trovare un bilanciamento soddisfacente tra vita professionale e vita privata. Inoltre, il trovarsi costantemente connessi, mette a dura prova la loro capacità di creare la giusta distanza tra vita lavorativa e vita personale, con il rischio di finire in burnout.

Generazione Z: un lavoro, purché flessibile

Questa generazione sta affrontando la sfida di entrare nel mondo del lavoro in un contesto in cui sono richieste competenze tecnologiche avanzate, e dove le aspettative di lavoro flessibile – da parte loro –  sono elevate a fronte, purtroppo, di una ancora troppo scarsa flessibilità da parte delle aziende. Coloro che stanno ancora studiando invece vorrebbero bilanciare gli impegni di studio con alcune esperienze di lavoro per cominciare a costruirsi un curriculum solido, ma si scontrano con l’offerta di posizioni sottopagate e condizioni di impiego a volte inaccettabili.

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Dal nostro blog: scopri tutto quello che c’è da sapere sulla risorsa della forza lavoro multigenerazionale.

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