Imparare a fallire bene?
Una competenza preziosa che ci aiuta a prosperare.
Se fosse solo imparando a sbagliare che potremmo sperare di avere successo? Per quali ragioni siamo soliti perdere l’opportunità di fallire bene?
Queste sono le domande che hanno animato la recente conversazione tra la professoressa Amy C. Edmondson, psicologa organizzativa, e Terence Mauri, fondatore di Hack Future Lab, un think tank di global management.
Viviamo in tempi incerti, complessi e ambigui. Le conseguenze della pandemia globale hanno provocato una maggiore turbolenza e questa crisi prolungata richiede nuovi modi di fare le cose. Per affrontare queste sfide in modo efficace dobbiamo fare nostra una mentalità che abbracci il cambiamento e l’incertezza. La sicurezza psicologica svolge un ruolo vitale nel promuovere un ambiente in cui le persone si sentano sicure di parlare, contribuire con le loro idee e impegnarsi nella risoluzione dei problemi. È essenziale creare strategie per prendersi cura di noi stessi riscoprendo la gioia nel collaborare nella risoluzione dei problemi.
Il fallimento è un’opzione
Sono ancora troppi i leader oggi che vivono nella paura di sbagliare, di fare passi falsi e di collezionare delusioni. Le ricerche di Hack Future Lab mostrano che solo il 28% dei leader afferma di lavorare in culture in cui è “sicuro fallire” e il 70% dei lavoratori crede che la propria opinione in azienda non conti nulla. Il pensiero ricorrente che -di fatto- la maggior parte di noi ha riguardo al fallimento si basa su una convinzione di fondo: il fallimento non è un’opzione, tutto deve andare bene.
Dobbiamo ammettere che abbiamo maturato nel tempo una progressiva avversione all’assunzione di rischi e percepiamo il fallimento come una vergogna, un sintomo di incapacità e inettitudine piuttosto che di coraggio. Questa mentalità ostacola la nostra capacità di accettare il fallimento come mezzo di apprendimento e crescita. Per riformulare il fallimento, dobbiamo riconoscere che tutti i tipi di errore ci offrono opportunità di apprendimento. Quanto siamo disposti a cogliere queste opportunità?
La sicurezza psicologica è la chiave
In una cultura incentrata sulla velocità, il lavoro necessario per creare la sicurezza psicologica passa spesso in secondo piano. Quando le persone sono in modalità urgente danno priorità al tutto e subito rispetto al dialogo aperto e alla collaborazione. Questo ostacola la qualità delle conversazioni all’interno dei team, dei dipartimenti, o dei reparti. Per creare un ambiente in cui prospera la sicurezza psicologica è fondamentale incoraggiare un lavoro profondo, una forte concentrazione e conversazioni di valore che consentano vulnerabilità, feedback aperti e prospettive differenti.
Secondo la Edmondson dobbiamo diventare abili a riconoscere i “rischi intelligenti” e ad affrontarli, perché i fallimenti intelligenti ci forniscono informazioni preziose. Per prosperare è fondamentale spostare la nostra attenzione dall’evitare il fallimento al perseguire obiettivi guidati da ipotesi e rischi calcolati.
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