Le imprese familiari italiane: l’importanza di avere un facilitatore e il rischio del fai da te
Il tessuto imprenditoriale italiano è rappresentato per l’85% dalle imprese familiari. L’Italia si colloca al settimo posto tra i Paesi che ospitano le prime 500 imprese familiari al mondo. A livello settoriale la diffusione delle imprese familiari riguarda principalmente il settore manifatturiero seguito da quello del commercio e dell’agricoltura e pesca. A livello di dimensione, le imprese familiari italiane sono rappresentate per il 90% da PMI.
Il forte legame tra attività d’impresa e tradizioni familiari si traduce in una naturale necessità da parte del Patron di tramandare tali valori alle generazioni successive. Il fenomeno del passaggio generazionale assume particolare rilievo in Italia, Paese in cui il 23% delle imprese familiari è guidato da un leader di età maggiore di 70 anni.
Stando ai dati AUB-ISTAT, il 18% delle imprese italiane dovrebbe cambiare leadership nei prossimi 5 anni, ma soltanto il 9% sembra dargli un’importanza strategica. Infatti, solo il 14% delle imprese dichiara di avere un piano formale per il passaggio generazionale. E, nonostante l’esigenza di pianificazione del passaggio generazionale non sia percepita come una delle urgenze da affrontare a breve periodo, il 62% dei leader familiari italiani desidera che l’azienda resti di proprietà della famiglia.
A livello mondiale solo il 30% delle imprese familiari riesce a superare il terzo passaggio generazionale. La fase del passaggio generazionale è un momento estremamente delicato per ogni realtà imprenditoriale che, se gestito senza una pianificazione strategica, può sfociare in una crisi, se non addirittura in un fallimento. Il ricambio generazionale richiede un’anticipata e accurata pianificazione, in quanto risulta essere un passo imprescindibile per il futuro dell’azienda.
Perché affidarsi a uno specialista aiuta
Il passaggio generazionale è da ritenersi un processo piuttosto lungo e articolato che si svolge nell’arco di diversi anni.
Il fai da te può essere una strategia efficace in molte situazioni, ma quando si tratta di progettare il passaggio generazionale in un’azienda di famiglia, è spesso preferibile evitare questo approccio. Ci sono diverse ragioni per cui affidarsi a professionisti esperti e consulenti specializzati è più vantaggioso su un tema come questo.
Complessità del processo
Il passaggio generazionale in un’azienda familiare è un processo dalle molteplici sfaccettature, tra cui la pianificazione finanziaria, la gestione delle risorse umane, la definizione dei ruoli e delle responsabilità e, soprattutto, la considerazione di aspetti emotivi e relazionali. I professionisti del settore hanno competenze specifiche per affrontare queste complessità in modo efficace, assicurando una transizione più fluida e armoniosa.
Gestione delle tensioni familiari
Le dinamiche familiari possono essere estremamente delicate durante il passaggio generazionale. La presenza di interessi personali, aspettative e relazioni complesse può portare a tensioni che minacciano la stabilità aziendale e familiare. Gli esperti in successioni aziendali sono in grado di gestire queste situazioni con sensibilità ed equilibrio, aiutando a prevenire conflitti dannosi che potrebbero sorgere da decisioni improvvisate o poco ponderate.
Conoscenza legale e fiscale
La pianificazione del passaggio generazionale spesso richiede una conoscenza approfondita delle leggi aziendali, fiscali e successorie. Un professionista del settore è in grado di offrire consulenza mirata, garantendo che la transizione sia conforme alle normative vigenti. Ignorare aspetti legali e fiscali può comportare conseguenze negative anche in termini burocratici.
Ottimizzazione delle risorse
Gli esperti in successioni aziendali possono contribuire a ottimizzare l’utilizzo delle risorse finanziarie e umane. Una pianificazione accurata aiuta a identificare e affrontare eventuali lacune di competenze, consentendo la formazione e lo sviluppo dei successori in modo mirato. Inoltre, una gestione finanziaria oculata permette di massimizzare il valore dell’azienda durante il processo di trasferimento.
Visione obiettiva
Un consulente esterno offre una prospettiva imparziale e obiettiva, lontana dagli affetti familiari e dagli interessi personali. Questa visione distante è essenziale per prendere buone decisioni basate su dati e analisi, anziché su emozioni. L’obiettività è fondamentale sia per il successo a lungo termine dell’azienda, che per preservare le relazioni familiari.
Progettare il passaggio generazionale in un’azienda di famiglia è un’attività complessa che richiede competenze specifiche e una conoscenza approfondita in tema di gestione delle relazioni. Il contributo di un consulente aziendale unito a quello “tecnico” di legali e commercialisti contribuiscono in modo significativo a garantire una transizione armoniosa, preservando il patrimonio aziendale e mantenendo intatte le relazioni familiari.
Le 3 fasi del passaggio generazionale in azienda
Una volta individuato il consulente giusto, quali sono i passaggi sui quali un’azienda familiare si deve impegnare per finalizzare il passaggio del testimone?
Lo sviluppo del passaggio generazionale può essere suddiviso in tre macro fasi: la formazione e l’ingresso dei giovani in azienda, la convivenza delle diverse generazioni e il vero e proprio “passaggio del testimone”.
1. La formazione e l’ingresso dei giovani in azienda
La formazione dei successori è inglobata nella stessa fase dell’ingresso in azienda perché l’istruzione del “futuro imprenditore” non si conclude nel percorso che precede la vita aziendale ma prosegue durante l’inserimento e continua per tutta la vita professionale.
Formare le generazioni “eredi” vuol dire preparare il terreno per un futuro promettente integrando un’istruzione teorica adeguata con quanta più esperienza possibile, anche al di fuori della propria impresa.
In questa fase è importante valutare obiettivamente in primo luogo la presenza di volontà, e poi di predisposizioni, competenze e potenzialità. Non va dimenticato che gestire un’impresa richiede competenze e caratteristiche particolari che vanno in parte possedute e in parte sviluppate in maniera consapevole.
La presenza di uno o più esperti che accompagnino l’azienda in questo percorso è molto importante perché non si verifichino errori compromettenti per lo sviluppo dell’impresa e della futura struttura organizzativa. Durante l’inserimento dei giovani in azienda può essere opportuno l’affiancamento di figure esperte e specializzate che indirizzino i “nuovi” entrati verso la giusta strada e nel modo più opportuno di operare.
2. La convivenza delle generazioni
Successivamente si deve affrontare il periodo di convivenza delle due generazioni all’interno della stessa impresa che nella maggior parte dei casi (soprattutto per i passaggi generazionali pensati, progettati e ben sviluppati) ricopre un arco temporale anche molto lungo.
In questa fase vanno curate la capacità e la volontà di comunicazione tra le generazioni, che deve essere costantemente presente all’interno dell’azienda.
L’assenza di dialogo può essere (e sarà quasi sicuramente) causa di conflitti e blocchi gestionali e/o amministrativi.
L’imprenditore “navigato” deve predisporsi all’ascolto, all’apertura verso le idee delle nuove generazioni che a loro volta devono cogliere il sapere che soltanto l’esperienza può donare.
3. Il passaggio del testimone
L’ultima fase che completa questo percorso è il “passaggio del testimone” ed è importante che si verifichi verso chi ha dimostrato di avere le giuste capacità.
Questo passaggio non deve avvenire troppo presto, con il rischio di lasciare l’impresa in mano ad una gestione immatura, ma non deve neanche tardare eccessivamente per la “paura di lasciare”. È importante gestire questo punto focale attraverso la comunicazione e la trasmissione di fiducia e di responsabilità.
Progettare in anticipo il passaggio generazionale non è semplicemente una strategia aziendale, ma un atto di cura e responsabilità nei confronti della storia e della cultura imprenditoriale della famiglia. In un mondo in costante cambiamento, dove le sfide e le opportunità si presentano in modo imprevedibile, la pianificazione anticipata è la guida all’evoluzione economica e sociale dell’azienda familiare.
Investire tempo, risorse e competenze nella gestione oculata del passaggio generazionale è dunque un passo che ripaga in termini di continuità, prosperità e coesione familiare, assicurando che il futuro sia costruito su solide fondamenta ereditate dal passato.
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