Sicurezza psicologica in azienda: 10 passi per gettare le basi
Il primo febbraio 2003, lo shuttle Columbia della NASA fu costretto a un catastrofico rientro nell’atmosfera terrestre. Tutti e sette gli astronauti al suo interno persero la vita. Anche se i viaggi aerospaziali sono per loro natura rischiosi e gli incidenti fatali fanno parte del contesto, questo particolare incidente non fu proprio un evento inaspettato.
I rischi del non riuscire a esprimersi
Due settimane prima, un ingegnere della NASA di nome Rodney Rocha aveva riguardato il filmato del lancio dello Shuttle il giorno dopo quella che era sembrata una partenza da manuale. Eppure… Eppure secondo lui, c’era qualcosa che non andava. Dopo aver rivisto più volte il filmato, l’ingegner Rocha pensò che una parte della schiuma isolante sembrava essere caduta dal serbatoio esterno dello Shuttle e colpire l’ala sinistra. In quel momento era però impossibile dire se la schiuma avesse causato davvero un danno, in quanto le riprese erano state fatte a grande distanza e le immagini erano parecchio sfocate. Cercò di approfondire la questione chiedendo aiuto al suo capo il quale pensò che la sua preoccupazione fosse infondata. Per giunta non poteva disporre delle immagini satellitari che lo potevano aiutare a dipanare il suo dubbio. Una settimana più tardi, quando nel corso della riunione ufficiale della missione gli altri dirigenti parlarono del possibile danno causato dal distacco della schiuma, Rocha rimase a osservare in silenzio seduto ai margini della sala.
L’indagine ufficiale condotta in seguito avrebbe rivelato ciò che Rocha aveva scoperto riguardando i filmati del lancio, ossia che nell’ala dello Shuttle c’era un grosso buco che si era formato quando un pezzo di schiuma delle dimensioni di una valigetta ne aveva urtato il bordo anteriore, cosa che in seguito aveva causato l’incidente.
Alla domanda di un giornalista che chiese a Rocha come mai non fosse intervenuto durante quella riunione, l’ingegnere rispose: “Non potevo farlo e basta. Io sto troppo in basso mentre lui, (indicando il suo capo) sta quassù ” e indicò un punto in alto sopra la sua testa.
Pare strano ma la descrizione data da Rocha è la descrizione perfetta dell’esperienza di insicurezza psicologica, cioè dell’avere qualcosa da dire ma sentirsi impossibilitati a farlo. E questa esperienza è purtroppo quella che sperimentano moltissimi dipendenti in tutto il mondo e molto comune nelle gerarchie aziendali, inclusa quella della NASA del 2003.
Le conseguenze del non detto
L’inesorabile forza della gerarchia si era dimostrata tale che l’ingegner Rocha non era riuscito a mettere in discussione la parola del suo capo, nemmeno nel momento in cui aveva capito che c’era un rischio reale per le vite degli astronauti.
Quando valutiamo di condividere la nostra opinione affrontiamo un processo decisionale implicito: quali sono i costi e quali i benefici dell’esprimere il nostro punto di vista o i nostri dubbi?
Il problema è che spesso i benefici sono poco chiari o diverranno chiari nel tempo, mentre i costi sono tangibili e immediati (come per esempio l’irritazione del nostro capo). Il risultato è che sotto stimiamo sempre i benefici, mentre sopravvalutiamo i costi. Nel caso dello Shuttle della NASA questo ragionamento ha portato a conseguenze disastrose.
Delegare agli altri può diventare un’abitudine che porta tutti a credere che la persona più in alto nella gerarchia sia quella che ha sempre ragione e, in alcuni casi, la convinzione implicita che la persona al vertice debba detenere l’autorità può portare conseguenze fatali.
Un clima in cui le persone peccano di silenzio per auto tutelarsi o evitare l’imbarazzo, anche nei momenti in cui il loro contributo potrebbe essere necessario, costituisce un fattore di rischio molto grave che le aziende devono mettere in conto. Sarebbe molto meglio che le persone facessero domande o sollevassero dubbi, anche sbagliando. Purtroppo la maggior parte delle persone non riesce a cogliere questo fatto consapevolmente: esprimere dubbi, anche se poi si rivelano infondati, presenta comunque un’opportunità di apprendimento sia per la persona che li esprime, sia per coloro che la ascoltano, che in quel modo ricevono informazioni essenziali sulla comprensione di determinati compiti o situazioni da parte degli altri.
Molti di coloro che studiano gli eventi che portano a incidenti tragici, come quello descritto, non riescono a fare a meno di osservare che le persone dovrebbero mostrare di avere un po’ più di coraggio.
Esortare le persone a esprimersi perché è la cosa giusta da fare si fonda su un ragionamento di tipo etico, ma non è una strategia che garantisce sempre esiti positivi. Dobbiamo ricordarci che insistere sul coraggio carica le persone di responsabilità e non crea le giuste condizioni perché -di fatto- si sviluppi.
Perché esprimere le proprie opinioni, preoccupazioni, errori divenga la norma, la sicurezza psicologica deve diventare qualcosa di istituzionalizzato e sistematizzato.
Costruire la sicurezza psicologica in azienda in 10 passi
Per vivere, svilupparci ed esprimerci come individui e come comunità dobbiamo anche esplorare, trovare le risorse, risolvere i problemi. Insomma, costruire. Cosa che da sempre ci è difficile fare da soli. Ed è proprio qui – quando dobbiamo costruire insieme agli altri – che, se si insinua la paura, restiamo fregati!
Da dove possiamo quindi cominciare? Da noi stessi innanzitutto. Nel nostro intorno ci sono persone con le quali possiamo cominciare a relazionarci in un modo nuovo, sano, curioso, collaborativo.
Ecco 10 cose che puoi iniziare a fare da subito.
1. Sii un leader empatico e inclusivo
Empatia e inclusione favoriscono la fiducia reciproca e il rispetto. Quando i membri del team sanno di essere ascoltati e compresi acquisiscono il coraggio di esprimere le proprie opinioni, anche quando queste vanno controcorrente ma nell’interesse dell’azienda. Non solo, un leader empatico comprende le sfide personali e professionali dei dipendenti, riducendo lo stress sul luogo di lavoro e contribuendo a diminuire l’assenteismo e a favorire una maggiore soddisfazione lavorativa.
2. Comunica in maniera trasparente
La comunicazione trasparente da parte di un leader aziendale crea un ambiente di lavoro sano, aperto e collaborativo. La mancanza di informazioni chiare, invece, genera ansia e incertezza tra i dipendenti. La comunicazione trasparente riduce questi timori, consentendo alle persone di affrontare le sfide con maggiore sicurezza e determinazione. Inoltre, le persone apprezzano la trasparenza perché si sentono trattate con rispetto e considerazione e un ambiente di lavoro in cui le informazioni sono chiare e accessibili contribuisce alla soddisfazione lavorativa.
3. Dai e ricevi feedback
Il feedback fornisce informazioni specifiche su quello che funziona bene e su cosa può essere invece migliorato: per questo che aiuta le persone a comprendere le aspettative e a sviluppare competenze essenziali. Non solo, aiuta ad allineare le loro azioni con gli obiettivi aziendali, indirizza l’attenzione su comportamenti o risultati che contribuiscono al successo dell’organizzazione, rafforza il comportamento desiderato e motiva i dipendenti. Infine, riconoscere il buon lavoro aumenta il senso di realizzazione e di appartenenza al team.
4. Affronta i conflitti in modo costruttivo
Affrontare un conflitto in maniera costruttiva significa saper gestire le divergenze perché portino a soluzioni positive invece che a tensioni e ostilità. In un contesto aziendale, la gestione costruttiva dei conflitti è essenziale per promuovere un ambiente di lavoro sano, mantenere relazioni positive e favorire una collaborazione che poggia le sue basi sulla sicurezza psicologica
5. Contribuisci a creare un ambiente di apprendimento continuo
Le persone che sono incoraggiate a imparare continuamente sono più propense a generare nuove idee e a essere innovative. Un ambiente che supporta l’apprendimento è fertile per la creatività e l’innovazione, aiuta le persone a sviluppare una mentalità aperta e adattabile ed è più adatta a crescere e prosperare nel lungo termine. Le competenze acquisite dai dipendenti si traducono in una maggiore capacità di innovazione e adattamento, elementi chiave per la crescita aziendale.
6. Riconosci e celebra i successi del tuo team
Un’organizzazione che riconosce e celebra i successi collettivi incoraggia un senso di appartenenza e gratificazione. La celebrazione dei successi motiva i dipendenti, riconoscendo il loro duro lavoro e l’impatto di ciò che hanno realizzato. Sentirsi apprezzati e valorizzati genera un circolo virtuoso che aumenta la motivazione e l’impegno nel raggiungimento degli obiettivi aziendali.
7. Favorisci la sperimentazione
Un’azienda che supporta l’innovazione accetta che alcuni tentativi possano fallire, ma apprezza l’impegno nel cercare nuove soluzioni. Le organizzazioni che sperimentano regolarmente sono più adattabili al cambiamento e le persone che vi fanno parte acquisiscono via via una mentalità aperta e una maggiore capacità di affrontare situazioni complesse. Inoltre i professionisti motivati e ambiziosi sono attratti da organizzazioni che favoriscono la sperimentazione. In altre parole sperimentare contribuisce a trattenere i talenti e ad attirarne di nuovi.
8. Promuovi la diversità e l’inclusione
Un team diversificato è generalmente più adattabile al cambiamento. La varietà di prospettive e l’apertura al confronto possono facilitare l’adattamento alle mutevoli condizioni di mercato e ai cambiamenti nell’ambiente aziendale. Un ambiente inclusivo promuove una cultura di collaborazione e rispetto reciproco e questo aumenta la produttività, poiché i dipendenti lavorano più efficacemente insieme e si sentono più motivati.
9. Fai in modo che il benessere del personale sia una priorità
Investire sul benessere dei dipendenti implica adottare una serie di misure e politiche che promuovono la loro salute fisica e mentale, la loro soddisfazione lavorativa e la qualità della loro vita nel complesso. Farne una priorità è fondamentale per diverse ragioni, poiché ha un impatto significativo sulla performance aziendale, sulla cultura del luogo di lavoro e sul successo a lungo termine: riduzione dell’assenteismo, maggiore produttività, più engagement, meno turnover. Sono solo alcuni dei vantaggi che un’azienda può sperimentare quando investe sul benessere delle proprie persone.
10. Riconosci e premia la capacità di adattamento come competenza
La capacità di adattarsi agli eventi imprevedibili che accadono è diventata una competenza cruciale nel contesto del lavoro moderno. È una capacità che contribuisce al successo individuale e organizzativo, aiuta a superare sfide, a stimolare l’innovazione e a creare un ambiente di lavoro che è in grado di prosperare in un mondo in costante cambiamento. Chi è adattabile è meglio preparato per affrontare il futuro.
Costruire la sicurezza psicologica richiede un impegno consapevole e continuo da parte della leadership e di tutti i membri dell’organizzazione. Implementando questi 10 passi ciascuno di noi può contribuire, nella propria azienda, a generare un contesto dove poter esprimere tutto il nostro potenziale e in cui diventi naturale sentirsi protetti e al sicuro.
Vuoi migliorare la gestione del tuo team ma non sai da dove cominciare? Ti possiamo aiutare noi! Siamo Eva e Alessandra e crediamo che la felicità sia possibile anche nei luoghi di lavoro!